Il miglior modo di conoscere il prana è lo yoga.
In occidente è diffuso l’hatha yoga che usa le posizioni del corpo, unito al respiro, per concentrare e spostare il prana: il praticare le asana (posizioni del hatha yoga) con costanza permette alla coscienza di prendere consapevolezza di come il prana si sposti nelle membra del corpo. All’origine l’hatha yoga era lo strumento per pacificare col prana i problemi del corpo.
Si trova in giro anche il nada yoga, o yoga dei suoni, che fa uso dei suoni base e poi dei mantra per muovere il prana.
Secondo lo yoga le pratiche per manipolare e spostare il prana sono sette, quanti i chakra: a questo link si trova una buona illustrazione
La pratica madre e base di tutti gli yoga, per imparare a muovere il prana è la manipolazione del respiro (pranayama): l’imparare a spostare il prana col respiro permette alla consapevolezza di controllarlo, cioè allo spirito di gestire il prana con coscienza e volontà.
La cultura orientale ha fatto una scienza del prana e dello spirito, ma è manchevole della storia e conoscenza che in occidente abbiamo accumulato, in modo spesso folkloristico e disorganizzato, sulla diversa natura degli esseri viventi e sui loro rapporti; nel nostro retaggio culturale sono abbastanza vivi e chiari i fantasmi, le streghe, i vampiri, ecc e come questi si inseriscono e interagiscono nel nostro quotidiano.
E’ necessario distinguere la natura di un essere vivente dal carattere, dalla personalità e dalla cultura: in questa accezione la natura è l’istinto che porta l’individuo a sentire un complesso ben definito di desideri primari e lo guida ad un comportamento ben definito. Negli animali come i cani è molto chiara: se lanciate una pallina da tennis ad un labrador la sua natura è di corrergli dietro – ci può far poco.
Così è nella natura di una strega andare per boschi a raccogliere piante e lavorarle per manipolare il prana, come nella natura di un vampiro assorbire il prana di un altro essere vivente in buona salute. Gli fa star bene, è quello che il loro essere si aspetta che facciano ed è ciò che l’istinto li spinge a fare.